Un mondo a parte

Tutto quello che c’era da dire su “Un mondo a parte” credo sia stato detto e ridetto. Il successo che sta riscontrando questo film se lo merita tutto: un Riccardo Milani che porta ancora il nostro Abruzzo alla ribalta, dopo averlo un po’ corteggiato con la sua amata moglie come protagonista in “Scusate se esisto”, e questa volta lo fa divinamente. Simpatico da far ridere ma anche molto emozionante da far piangere: eh sì già, anche qui ho trovato quelle tre o o quattro scene che mi hanno lasciato un brivido da gestire, ma nel finale non sono più riuscita a trattenermi e la commozione ha preso il sopravvento ☺️. Virginia Raffaele sempre bella e simpatica nelle vesti della marsicana trapiantata a Sulmona (brivido molto intenso), costretta a digerire 150 km al giorno pur di continuare la sua missione professionale. E lui, Antonio Albanese, che nei suoi mille personaggi riesce sempre a piacermi, è stato capace di far trasparire la reale trasformazione subita da un uomo del nord, trapiantato nella vita stressante della capitale, si ritrova tra le meraviglie e le imperfezioni di un paese quasi dimenticato tra le montagne abruzzesi, a guardare negli occhi i lupi, o a litigare con una vecchia stufa che lo possa riscaldare nelle freddi nottate invernali: un quasi maestro Sperelli che dalla Napoli degli anni 80 è invece capitato (volontariamente) in un paese che conta i bambini sulle dita di due mani. E poi … poi quei bambini che gestiscono la loro tenerezza e la loro semplicità, ascoltando le voci vicine dei soli quasi 300 adulti che animano Rupe ma confrontandola con il mondo così diverso che attraverso Internet gli viene rappresentato. Più che consigliarlo io direi che Dovete solo vederlo perché …. Perché la montagna lo fa 😉 e comunque io Jurico di Pescasseroli non lo conoscevo e già mi ha conquistata RDI

5 aprile 2024
Foto dal web






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