Cento domeniche

 Se doveste decidere di andare a vedere “Cento domeniche”, sappiate che non incontrerete il solito Albanese pronto a farvi ridere. Vi troverete dinanzi ad un attore che forse non pensavate nemmeno di conoscere: un ruolo molto difficile in cui però vi ho trovato molta professionalità. È riuscito a far diventare l’Antonio che interpreta un uomo credibile, un uomo che veramente si ritrova a vivere l’inferno subito. Un film dedicato alle vittime silenziose dei crack bancari. Quelle vittime che nessuno è solito citare ma che pesano come macigni in una società come la nostra. Sì perché degli ultimi non si parla mai. Perché gli ultimi restano ultimi anche nell’epilogo. Nessuno si preoccupa del dolore di queste vittime a cui hanno rubato i risparmi di una vita, accumulati con i sacrifici, le rinunce, le domeniche passate a chinare la testa sul lavoro mettendo da parte gli affetti. Tutti gesti messi su con l’idea di rendere più serena una vita futura da poter condividere con gli stessi familiari che hanno subito le ore di amore sottratte. Un film che avrebbe meritato un applauso finale ma non solo per l’Albanese interprete ma quanto piuttosto per tutte quelle persone il cui dolore non si è mai aggiustato e mai si aggiusterà, per tutte quelle persone ingiustamente raggirate e anche derise per esserlo state. RDI

3 dicembre 2023













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