Il colore delle cose non dette
Le copertine dei libri rappresentano sempre il modo più diretto per creare curiosità, voglia di iniziare a leggere, per solleticare l’interesse del cliente che si ritrova in libreria a scegliere il mondo in cui viaggerà. Quando ho visto questo libro per la prima volta, ho provato un senso di semplicità, quella semplicità che si respira ai tempi in cui si è ancora bambini, quando ancora non siamo in grado di complicarci la vita. Ed “il colore delle cose non dette” è proprio così: un libro che in maniera semplice porta ordine in un caos generato da un forte dolore dove a pagarne le spese sono più persone, ognuna trincerata nel proprio, senza provare mai a comprendere chi sta di fronte. “Il colore delle cose non dette” è in grado di descrivere il colore delle emozioni che troppo spesso non siamo capaci nemmeno di riconoscere, il colore della solitudine di una ragazzina, il colore del dolore … perché qualche volta il “pianto sarebbe potuto diventare un verbo e le domande un seme per far crescere qualcosa”!
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