Non dimenticare di volermi bene
Ebbene sì, lo ammetto, ammetto che sabato scorso avrei voluto dirle due parole, per dichiarare che esiste, ad oggi, una pagina di vetro nella mia vita che faccio fatica persino a scrivere, a maneggiare, a guardare. Volevo dirlo che mancava l’uomo che sarebbe stato orgoglioso di questa mia nuova pubblicazione. Volevo dirlo che nonostante il mio essere sempre al lato opposto dei suoi consigli non ho mai smesso di pensare che fosse un uomo saggio; è che quel agire di pancia e di cuore è stato e sarà il mio modo di vivere. Volevo dirlo che nonostante qualche volta prendevo le distanze da quella genesi era solo il mio modo per comprendere quanto davvero valessi senza vantaggi o svantaggi che influissero sul giudizio anche degli altri. Volevo dirlo che avrei voluto regalargli un momento da portare stretto nel cuore e nella mente, ma avrei dovuto lottare con le lacrime che sarebbero state inarrestabili e la voce non avrebbe più avuto modo di venire fuori e raccontare tutto quello che c’era da dire. Ci sono malattie che offuscano le menti, che gettano acido corrosivo sui ricordi, che rendono le settimane altalenanti a seconda di un umore instabile. La mia pagina di vetro ha iniziato a prendere forma già da tempo, e già da tempo ho fatto fatica ad incidervi le parole, ma credo che sabato scorso, mentre raccontavo la storia di Adelaide al pubblico di Sulmona, ho davvero provato un senso di timore nel poterla frantumare con un semplice pensiero. Ti voglio bene pa! Ma tu … non dimenticarti di volermi bene, almeno per un altro po’ di tempo ancora RDI ♥️
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