La Madonna che scappa in Piazza
Accade ogni anno ... che ci sia il sole, a far da padrone nel cielo, o che ci sia la pioggia, poco importa, non c'è sulmonese che si sottrae ad interpretare il ruolo di spettatore dell'evento pasquale, allestito nella piazza della dolce ed antica cittadina abruzzese.
Tradizione, religione, credenze e convinzioni accompagnano i passi della folla che si riversa nella vasta piazza dedicata al patriota Garibaldi.
Il gran vociare riempe ogni angolo di quello spazio antico per poi silenziarsi, tutto d'un tratto, nel momento in cui il maestoso portale, della Chiesa di San Filippo, si spalanca.
L'ingresso in scena della Donna vestita di nero, che trasuda il dolore di una madre a cui hanno squarciato il petto, viene accolto con quel verso onomatopeico, dettato dallo stupore, inconsciamente pronunciato in coro, quasi a voler seguire un copione smistato dagli organizzatori.
L'incantesimo del silenzio torna a rivisitare Piazza Garibaldi non appena la Donna inizia a percorrere il tragitto ben noto a tutti gli spettatori.
E' Lei che accentra a sé gli sguardi ... ognuno cerca di non perderla di vista perché sa bene che, basterebbe un solo secondo di distrazione, per restare ad occhi digiuni dello spettacolo che sta per compiersi.
Il passo cadenzato, il dondolare dei pochi boccoli che si affacciano dal manto nero, scandiscono un ritmo che fonde gli animi della folla, ovattando il mondo e racchiudendolo in quello spazio limitato.
Ognuno conosce il copione a memoria, eppure ognuno trattiene il fiato, quasi ammettendo di temere che la propria funzione mnemonica possa fallire in modo imprevedibile.
Destra, sinistra, avanti.
Destra, sinistra, avanti
... un ritmo che si frantuma nell'istante in cui si alleggeriscono i colori dell'abito ...
nello stesso preciso istante in cui viene concessa l'ambita libertà ai bianchi colombi ...
nell'istante in cui si sprigionano i boati degli spari ...
nell'istante in cui si festeggia la corsa verso il Cristo Risorto, che attende l'abbraccio di Sua Madre!
La folla si scioglie negli applausi, negli abbracci, nelle lacrime e nelle emozioni dell'evento!
RDI
Foto
Tradizione, religione, credenze e convinzioni accompagnano i passi della folla che si riversa nella vasta piazza dedicata al patriota Garibaldi.
Il gran vociare riempe ogni angolo di quello spazio antico per poi silenziarsi, tutto d'un tratto, nel momento in cui il maestoso portale, della Chiesa di San Filippo, si spalanca.
L'ingresso in scena della Donna vestita di nero, che trasuda il dolore di una madre a cui hanno squarciato il petto, viene accolto con quel verso onomatopeico, dettato dallo stupore, inconsciamente pronunciato in coro, quasi a voler seguire un copione smistato dagli organizzatori.
L'incantesimo del silenzio torna a rivisitare Piazza Garibaldi non appena la Donna inizia a percorrere il tragitto ben noto a tutti gli spettatori.
E' Lei che accentra a sé gli sguardi ... ognuno cerca di non perderla di vista perché sa bene che, basterebbe un solo secondo di distrazione, per restare ad occhi digiuni dello spettacolo che sta per compiersi.
Il passo cadenzato, il dondolare dei pochi boccoli che si affacciano dal manto nero, scandiscono un ritmo che fonde gli animi della folla, ovattando il mondo e racchiudendolo in quello spazio limitato.
Ognuno conosce il copione a memoria, eppure ognuno trattiene il fiato, quasi ammettendo di temere che la propria funzione mnemonica possa fallire in modo imprevedibile.
Destra, sinistra, avanti.
Destra, sinistra, avanti
... un ritmo che si frantuma nell'istante in cui si alleggeriscono i colori dell'abito ...
nello stesso preciso istante in cui viene concessa l'ambita libertà ai bianchi colombi ...
nell'istante in cui si sprigionano i boati degli spari ...
nell'istante in cui si festeggia la corsa verso il Cristo Risorto, che attende l'abbraccio di Sua Madre!
La folla si scioglie negli applausi, negli abbracci, nelle lacrime e nelle emozioni dell'evento!
RDI
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