Dopo 65 anni l'Italia del calcio é di nuovo in lutto!

Che il calcio non sia più quello di un tempo era chiaro un po' a tutti.
Troppo denaro, troppa fama, troppa violenza, hanno trasformato uno sport di aggregazione e di divertimento in qualcosa da cui é opportuno prendere le distanze!
Essendo figlia di un tifoso torinista, da piccola, 
ricordo di aver imparato a comprendere che una squadra di calcio deve emozionarti, 
e non importa se vinca o se perda, 
non importa se militi in serie B o in serie A, 
l'importante é solo l'emozione che ti viene trasmessa. 
Non importa nemmeno che qualcuno ti sfotta perché la tua squadra non vince mai! 
Resta sempre il valore delle emozioni che é in grado di regalarti sportivamente.
Dopo gli eventi della partita di ieri sera mi aggrappo ancor di più alle immagini in bianco e nero di quei granata che disputavano le loro partite per regalare sogni ad un'Italia segnata dalla guerra, 
che scendevano in campo solo per sentire il calore umano dei loro tifosi.
Altro che sponsor, veline e ingaggi ultra milionari!
Lo sport é ben altra cosa!
Il calcio non é nato per quei tifosi delusi dalla propria vita che riversano le loro rabbie e i loro rancori sugli spalti o che osannano ad una violenza contro le istituzioni.
Il calcio é un'altra cosa, o meglio, era un'altra cosa! 
Ciao Bacigalupo, Ballarin Aldo e Dino, Bongiorni, Castigliano, Fadini, Gabetto, Grava, Grezar, Loik, Maroso, Martelli, Mazzola, Menti, Operto, Ossola, Rigamonti, Schubert!
Sono trascorsi 65 anni e l'Italia é in lutto!
Abbiamo perso il calcio e il divertimento, l'entusiasmo di esultare, ma ancor più drammatico é sapere che abbiamo spento le luci di ammirazione, che un cameraman ha rubato all'Olimpico, di due bambini che indossavano due sciarpe di colori diversi!
Chi potrà mai più dire loro che si può essere amici anche tifando due squadre diverse, chi potrà mai più dire loro che si potrà andare allo stadio per mero divertimento!
R.D.I.



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