Pendolare nel cuore
Alle sei del mattino il mondo mi appare diverso: che sia inverno o estate non fa differenza. Che sia nuvoloso, piovoso o soleggiato poco importa.
Che abbia finito di leggere una brutta notizia su un quotidiano, che abbia avuto difficoltà a raggiungere la fermata dell’autobus, che non sia riuscito a mandar giù nemmeno un caffè, non cambia assolutamente.
Qualunque cosa accada sono capace di non inoltrarmi nella fitta vegetazione seminata dalla meteoropatia: vivo meglio, vivo più sereno, vivo!
E vivo così da circa sei mesi.
Sono un pendolare: uno che, dal lunedì al sabato, trascorre circa tre ore al giorno, tra l’andata e il ritorno, su un veicolo di dimensioni simili ad un autocarro; il 12,5% delle mie 24 le spendo su un autobus di linea, che nella mattinata mi copia e mi incolla dalla città dove vivo a quella dove lavoro e viceversa accade nel tardo pomeriggio.
Non sono solo un pendolare nel lavoro.
Lo sono anche nella vita sentimentale: da sei mesi viaggio tra due donne, viaggio tra Melania ed Isabella alla ricerca della felicità.
Si possono amare due donne allo stesso modo?
Questo lo ignoro, cioè, non so se sia davvero possibile. L’unica certezza è che non posso a fare a meno né dell’una né dell’altra.
Melania è la fidanzata ufficiale, quella che vive nel “copia” della mattina.
La conosco da 10 anni e ho una storia con lei da 6. Lasciarla?
Ci ho pensato, ci ho riflettuto mille volte ma c’è una parte di Nicolò che grida con violenza, che scalpita al solo pensiero di non rincontrarla nell’”incolla” del pomeriggio.
È la donna che prova ad essere la mia compagna, quella che lotta con tutte le forze per avermi e che con grande pazienza continua a mostrare l’intenzione di arrivare al traguardo di una vita matrimoniale.
La vedo, la osservo, la scruto e mi accorgo che alle volte sembra come una studentessa che si applica con dedizione ed ore di studio pur di ottenere un bel voto in pagella. Isabella è invece l’altra, quella che incontro nell’”incolla” della mattina.
Lavora a pochi passi dal mio ufficio.
L’ho conosciuta per caso in un bar durante una pausa.
Un fulmine.
Un lampo nel cielo.
Isabella è stata come un fuoco d’artificio sparato nel pieno della notte mentre dormivo.
Ho provato paura per quel suono così forte in un silenzio profondo ma quando poi mi sono affacciato alla finestra ed ho visto i colori sono rimasto meravigliato, estasiato. Isabella è innamorata e me ne accorgo guardandola negli occhi.
Tutto quello che fa, tutto quello che dice è così tremendamente spontaneo, così fulminante, così passionale. Una vita senza di lei sarebbe come una vita senza sole, una vita senza un giorno di riposo, una vita senza una risata.
Non potrei mai lasciarla, perché so che non riuscirei a vivere senza di lei.
Eppure un giorno qualcosa dovrà accadere.
Eppure un giorno sarò costretto a scegliere dove restare incollato per sempre.
L’autobus continua la sua marcia verso il mio traguardo e non appena scendo un beep mi avvisa che è arrivato un messaggio.
Sarà sicuramente Melania che mi augura il buongiorno.
Non mi affretto a leggerlo.
Preferisco tirare dritto verso il bar in attesa di ritrovare Isabella.
È il nostro appuntamento: è il nostro buongiorno.
Un caffè insieme e poi via a lavoro.
Una storia fatta di pochi attimi, attimi brevi ma intensi.
Una storia che è riuscita a regalarmi molti più ricordi, molte più emozioni, molta più passione.
Entro nel bar e mi guardo intorno alla ricerca degli occhi verde smeraldo che mi trasmettono calore ed amore.
Ma la bruna Isabella che con il suo perenne sorriso riesce ad illuminare il suo viso e la mia vita non c’è.
Il tempo passa e mi chiedo dove sarà.
Guardo il telefonino e solo allora mi accorgo che il messaggio ricevuto lo ha inviato lei.
“Stai scendendo. Sei bello! Ti amo troppo e viverti così mi fa star male. Non mi piace essere amata a metà. Mi ritiro. Ha vinto lei. Dille che è fortunata ad averti. Dille che in debito con me e che per questo dovrà renderti felice. Addio mio splendido uomo. Addio per sempre”.
Un tonfo all’altezza del petto.
Il fiato si ferma all’istante.
Isabella ha scelto al mio posto.
Esco dal bar e prendo a calci la mia rabbia, il mio spirito vuoto, quella tremenda malinconia che mi attanaglia.
Da oggi non sono più un pendolare nel cuore.
Resto per sempre l’uomo di Melania.
Mi sento sollevato ma al tempo stesso sto morendo di dolore.
Da oggi so che il mio cuore non sussulterà più come accadeva ogni volta che quegli occhi si posavano su di me. Da oggi le emozioni e la passione non torneranno a colorare la mia vita.
Che uomo sarò?
Sarò uno che rientrerà a casa, dopo una dura giornata di lavoro, ritroverà Melania che si sarà indaffarata in cucina per rendermi felice.
Mi coccolerà, mi sarà vicina, ma … io non lo sarò!
Il sole, il mio sole, la mia Isabella mi mancherà!
Mi mancheranno i suoi abbracci inaspettati, i suoi baci coinvolgenti, quel suo essere così travolgente.
Se deve soffrire è meglio che soffra ora.
Oggi piangerà, si dispererà ma per lo meno le avrò dato l’occasione di essere felice, le avrò dato l’opportunità di vedere tornare a casa un uomo che la ama davvero e non uno che si accontenta per paura di ferirla.
Addio Melania.
Mi dispiace ma si vive una volta sola e io questa vita voglio viverla con lei!
RDI
SCRITTO NEL 2011 per partecipare ad un concorso
Che abbia finito di leggere una brutta notizia su un quotidiano, che abbia avuto difficoltà a raggiungere la fermata dell’autobus, che non sia riuscito a mandar giù nemmeno un caffè, non cambia assolutamente.
Qualunque cosa accada sono capace di non inoltrarmi nella fitta vegetazione seminata dalla meteoropatia: vivo meglio, vivo più sereno, vivo!
E vivo così da circa sei mesi.
Sono un pendolare: uno che, dal lunedì al sabato, trascorre circa tre ore al giorno, tra l’andata e il ritorno, su un veicolo di dimensioni simili ad un autocarro; il 12,5% delle mie 24 le spendo su un autobus di linea, che nella mattinata mi copia e mi incolla dalla città dove vivo a quella dove lavoro e viceversa accade nel tardo pomeriggio.
Non sono solo un pendolare nel lavoro.
Lo sono anche nella vita sentimentale: da sei mesi viaggio tra due donne, viaggio tra Melania ed Isabella alla ricerca della felicità.
Si possono amare due donne allo stesso modo?
Questo lo ignoro, cioè, non so se sia davvero possibile. L’unica certezza è che non posso a fare a meno né dell’una né dell’altra.
Melania è la fidanzata ufficiale, quella che vive nel “copia” della mattina.
La conosco da 10 anni e ho una storia con lei da 6. Lasciarla?
Ci ho pensato, ci ho riflettuto mille volte ma c’è una parte di Nicolò che grida con violenza, che scalpita al solo pensiero di non rincontrarla nell’”incolla” del pomeriggio.
È la donna che prova ad essere la mia compagna, quella che lotta con tutte le forze per avermi e che con grande pazienza continua a mostrare l’intenzione di arrivare al traguardo di una vita matrimoniale.
La vedo, la osservo, la scruto e mi accorgo che alle volte sembra come una studentessa che si applica con dedizione ed ore di studio pur di ottenere un bel voto in pagella. Isabella è invece l’altra, quella che incontro nell’”incolla” della mattina.
Lavora a pochi passi dal mio ufficio.
L’ho conosciuta per caso in un bar durante una pausa.
Un fulmine.
Un lampo nel cielo.
Isabella è stata come un fuoco d’artificio sparato nel pieno della notte mentre dormivo.
Ho provato paura per quel suono così forte in un silenzio profondo ma quando poi mi sono affacciato alla finestra ed ho visto i colori sono rimasto meravigliato, estasiato. Isabella è innamorata e me ne accorgo guardandola negli occhi.
Tutto quello che fa, tutto quello che dice è così tremendamente spontaneo, così fulminante, così passionale. Una vita senza di lei sarebbe come una vita senza sole, una vita senza un giorno di riposo, una vita senza una risata.
Non potrei mai lasciarla, perché so che non riuscirei a vivere senza di lei.
Eppure un giorno qualcosa dovrà accadere.
Eppure un giorno sarò costretto a scegliere dove restare incollato per sempre.
L’autobus continua la sua marcia verso il mio traguardo e non appena scendo un beep mi avvisa che è arrivato un messaggio.
Sarà sicuramente Melania che mi augura il buongiorno.
Non mi affretto a leggerlo.
Preferisco tirare dritto verso il bar in attesa di ritrovare Isabella.
È il nostro appuntamento: è il nostro buongiorno.
Un caffè insieme e poi via a lavoro.
Una storia fatta di pochi attimi, attimi brevi ma intensi.
Una storia che è riuscita a regalarmi molti più ricordi, molte più emozioni, molta più passione.
Entro nel bar e mi guardo intorno alla ricerca degli occhi verde smeraldo che mi trasmettono calore ed amore.
Ma la bruna Isabella che con il suo perenne sorriso riesce ad illuminare il suo viso e la mia vita non c’è.
Il tempo passa e mi chiedo dove sarà.
Guardo il telefonino e solo allora mi accorgo che il messaggio ricevuto lo ha inviato lei.
“Stai scendendo. Sei bello! Ti amo troppo e viverti così mi fa star male. Non mi piace essere amata a metà. Mi ritiro. Ha vinto lei. Dille che è fortunata ad averti. Dille che in debito con me e che per questo dovrà renderti felice. Addio mio splendido uomo. Addio per sempre”.
Un tonfo all’altezza del petto.
Il fiato si ferma all’istante.
Isabella ha scelto al mio posto.
Esco dal bar e prendo a calci la mia rabbia, il mio spirito vuoto, quella tremenda malinconia che mi attanaglia.
Da oggi non sono più un pendolare nel cuore.
Resto per sempre l’uomo di Melania.
Mi sento sollevato ma al tempo stesso sto morendo di dolore.
Da oggi so che il mio cuore non sussulterà più come accadeva ogni volta che quegli occhi si posavano su di me. Da oggi le emozioni e la passione non torneranno a colorare la mia vita.
Che uomo sarò?
Sarò uno che rientrerà a casa, dopo una dura giornata di lavoro, ritroverà Melania che si sarà indaffarata in cucina per rendermi felice.
Mi coccolerà, mi sarà vicina, ma … io non lo sarò!
Il sole, il mio sole, la mia Isabella mi mancherà!
Mi mancheranno i suoi abbracci inaspettati, i suoi baci coinvolgenti, quel suo essere così travolgente.
Se deve soffrire è meglio che soffra ora.
Oggi piangerà, si dispererà ma per lo meno le avrò dato l’occasione di essere felice, le avrò dato l’opportunità di vedere tornare a casa un uomo che la ama davvero e non uno che si accontenta per paura di ferirla.
Addio Melania.
Mi dispiace ma si vive una volta sola e io questa vita voglio viverla con lei!
RDI
SCRITTO NEL 2011 per partecipare ad un concorso
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