Quella stupida domanda!
Ormai taccio! Taccio. Faccio silenzio, alzo il muro dell'indifferenza con quelle persone che, non appena scoprono di avere dinanzi a loro una "scribacchina" e dopo aver preso opportune informazioni sul libro pubblicato, esordiscono con la fatidica domanda, accompagnata da un sorrisetto ironico: "E' autobiografico?". "Sì, come no!", mi verrebbe da rispondere, "è talmente autobiografico che dovevi capirlo all'istante, non appena ti ho detto che la protagonista è una ragazza single". Quello che mi meraviglia non è tanto l'idea malsana che sfiora le menti di alcuni esseri umani, ma quanto piuttosto l'idea, o meglio, la convinzione secondo la quale se qualcuno scrive, scrive per forza di sé stesso. Forse sono autobiografici solo alcuni capolavori della letteratura. Perchè ci vuole fegato a sviscerare un dolore, una felicità o il proprio cammino esistenziale. Credo che se uno scrittore sia capace di parlare di sé, d...