Roberta Di Iorio vince premio speciale della Giuria al Montefiore 2011
Roberta Di Iorio con “Tutta colpa del Granduca Cosimo” (Tracce 2011) e Giovanni Damiani con “La sagra degli antichi saponi” (Tracce 2010) si aggiudicano il Premio Speciale della Giuria del Premio Letterario Internazionale “Montefiore” per il 2011.
La Giuria della I Edizione del Premio Letterario Internazionale “Montefiore” 2011, presieduta da Giancarlo Trapanese (giornalista vicecapo redattore Rai) (giurati: Marina Pratici – Poeta e Scrittore, Rodolfo Vettorello – poeta, Claudia Contardi – consulente editoriale, Francesca Pazzaglini – consulente linguistica, Giancarlo Giuliani – poeta e scrittore, Giusy Cafari Panico – poeta e scrittore, Roberto Sarra – presidente del premio, poeta e scrittore), ha assegnato il Premio Speciale della Giuria per il 2011 alla scrittrice Roberta Di Iorio per il romanzo “Tutta colpa del Granduca Cosimo III” (Edizioni Tracce 2010) e a Giovanni Damiani per il saggio “La sagra degli antichi saponi” (Edizioni Tracce 2010).
La cerimonia di proclamazione e premiazione si svolgerà presso il prestigioso Teatro Malatesta di Montefiore Conca (RN) domenica 9 ottobre 2011, alle ore 15.30.
L’iniziativa, promossa e organizzata dall’Associazione Culturale “Pegasus Cattolica”, si avvale del patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini e del Comune di Montefiore.
L’iniziativa, promossa e organizzata dall’Associazione Culturale “Pegasus Cattolica”, si avvale del patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini e del Comune di Montefiore.
Dalla quarta di copertina: Un libro intenso e coinvolgente. Ironico e pieno di dettagli. Un libro in cui è narrata l’appassionante storia d’amore tra Ludovica e Lorenzo, giovane studente universitario di quattordici anni più giovane di lei. Se un aggettivo si vuol trovare ed attribuire all’autrice è consigliabile leggere questo libro, per convincersi di come non sia possibile enunciarne uno solo. Certamente, ironica. Anche passionale. Ma come non sentire il dramma e la bellezza che riesce a raccontare nella più comune storia d’amore dei nostri giorni, tra differenze generazionali inestinguibili e volontà di creare un ponte (di amore) affinché la differenza scompaia.
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