Fatalità
Ecco la mia vita. É dipinta su un muro scrostato dove qualcuno ha precedentemente scritto “Non vedo l’ora che questa giornata sia finita”; chissà quanto amaro avrà assaporato o quanto dolore avrà accumulato quella mano che ha trovato la forza per rendere indelebile una frase così. Mano ferita, mano che voleva urlare al mondo la sua disperazione, mano che ha imbrattato un muro, mano che ha sfidato la notte e gli “omini” che vigilano: bel modo di rompere le righe, di sfidare il mondo senza rischiare troppo. Mi fossi limitato anche io a minacciare la vita così, forse ora mi ritroverei ai piedi di un muro di cinta di un palazzo di periferia, a ridere con i miei amici di una frase scritta con i miei probabili errori grammaticali, invece avevo fame. Fame di sfidare il mondo intero e lui, lui si è vendicato e mi ha flagellato con la spada del muro, un muro che mi è venuto incontro, che ha strozzato la mia caparbietà ed ha fratturato quel mio sentirmi invincibile. ...